Atomic Force Microscopy (AFM) is a topological analysis technique which belongs to the class of Scanning Probe Microscopy technics. A nanometric tip mounted on a cantilever is made to scroll on the analysed substrate. In order to keep constant the force the cantilever experiences because of the sample, the distance between the sample and the cantilever is varied. We can so obtain the sample’s relative height in the analysed spot.
Bio-AFM
L’AFM è una tecnica standard per ottenere un’immagine topologica del substrato. In particolare, il Bio-AFM è studiato per consentire l’analisi di campioni biologici, quali tessuti, cellule e virus.
Esso è anche un potente strumento di nano-manipolazione, permettendo di variare la morfologia di un substrato imponendo la forza della punta con il campione. Nel caso biologico, questa potente tecnica consente altresì la nano-stimolazione del campione biologico.
Il Bio-AFM è, inoltre, montato sullo stage xy di un microscopio ottico a trasmissione invertito, il quale permette di ottenere immagini time lapse della coltura cellulare.
SPECIFICHE TECNICHE
AFM
- Massima dimensione laterale analizzabile: 100 µm x 100 µm
- Massima altezza relativa misurabile: 10 µm
- Cantilever holder per misure conduttimetriche e in liquido
Microscopio ottico
- Obiettivi di magnificazione disponibili: 5x, 10x, 20x, 40x
- Massima movimentazione in XY dello stage: 10 mm x 10 mm
TECNICHE DISPONIBILI
- Non-contact mode
- (Solid/Liquid) Contact mode
- (Solid/Liquid) Tapping mode
- (Solid/Liquid) Spettroscopia di forza
- (Solid/Liquid) Nanolitografia
- Nano-Kelvin probe
- Conductive-enhanced AFM
CAMPIONI
- Massima dimensione del campione in Z: 4 mm
- Campione aderito su substrato relativamente rigido, per evitare la flessione del substrato durante la misura
UTILIZZATO PER
- Analisi topografica di substrati solidi e campioni biologici in liquido
- Nanolitografia di substrati rigidi
- Nanostimolazione di cellule
- Spettroscopia di forza
Esempio 1 – Topologia di un campione di Grafene Laser-Indotto (LIG) su substrato di poliammide Quando irradiato da una sorgente laser a CO2, la poliammide permette la rottura dei legami del carbonio presente nella sua struttura, consentendo il rilascio di esso, ibridizzato in forma sp2. Il grafene così rilasciato è stato analizzato con tecniche tapping per rivelarne la topologia.